Qwant si professa «il primo motore di ricerca che protegge la libertà dei suoi utenti e garantisce che l'ecosistema digitale rimanga sano». Vediamo meglio di cosa si tratta
C'è un ragazzo in bicicletta nel bosco. Si ferma a un bivio e incontra un uomo che lo saluta, che conosce il suo nome, la sua età, sa che vive con Maria da tre anni e quattro giorni, che è un fan di pizza ai quattro formaggi e di serie americane in streaming. Gli consiglia di girare a sinistra se vuole rispettare i suoi tempi abituali, a meno che non preferisca svoltare a destra e incontrare Elena78, conosciuta su un sito di incontri, che passerà esattamente di lì tra pochi secondi, o acquistare quella bici scontata che aveva trovato su Internet.
Non è il trailer di un nuovo film di Matrix, con Keanu Reeves tristemente rimpiazzato nel ruolo di Neo in bicicletta, ma lo spot pubblicitario di Qwant, "il motore di ricerca che rispetta la tua privacy".
La privacy, soprattutto dopo l'entrata in vigore del Gdpr, è diventata il tema centrale quando si parla di Internet, declinata in ogni suo aspetto, insieme a quello dell'affidabilità e dell'imparzialità delle informazioni che circolano in rete. Sono caratteristiche che ci aspettiamo di trovare, anzi, che pretendiamo, da chiunque intorno a noi, in qualunque ambiente. Perché sul web dovrebbe essere diverso?
Sembrano essersi posti la stessa domanda gli autori del programma Sky E poi c'è Cattelan, che in un divertente video propongono Alessandro Cattelan alle prese con un assistente Google umano alquanto invadente, interpretato dall'ineccepibile Alessandro Borghi.
Ho sentito parlare per la prima volta di Qwant durante l'edizione appena passata del Wired Next Fest a Firenze, presentato direttamente dal country manager di Qwant Italia Fabiano Lazzerini. Vediamo meglio quali sono le sue caratteristiche.
Che cos'è Qwant?
Qwant si professa "il primo motore di ricerca che protegge la libertà dei suoi utenti e garantisce che l'ecosistema digitale rimanga sano".
Nasce in Francia, a Parigi, nel 2011, apre la prima sede nel nostro Paese circa un anno fa. Il nome è la combinazione di idee e parole: la lettera "Q" riporta alla gigantesca quantità di dati che vengono elaborati e aggiornati costantemente per rimanere informati, mentre "want" è l'abbreviazione del termine "wanted", che in inglese significa ricercato, ma rimanda anche al verbo "to want", ovvero volere.
Due parole chiave: privacy e neutralità
Questo motore di ricerca si definisce etico ed efficiente, in grado di fornire risultati che siano allo stesso tempo esaustivi, imparziali e che rispettino la privacy dell'utente. I suoi fondatori si sono quindi posti una doppia sfida, quella di offrire una valida alternativa all'imperatore Google e di farlo in Europa, con un modo di fare e una tecnologia totalmente europea.
Com'è possibile? Qwant ha sviluppato un'architettura tecnica separata, certificata dall'autorità francese di controllo della protezione dei dati personali (CNIL), finalizzata a fornire risultati imparziali, senza cookie nel browser degli utenti e senza utilizzare alcun dispositivo di allacciamento. Effettuando una ricerca sul sito è possibile dissociare il proprio indirizzo IP dalla ricerca stessa, in modo da non rilasciare alcun dato personale. In questo modo il sistema garantisce a chi ne fa uso di non essere spiato o di non rivendere le informazioni rilevate a terzi.
L'idea sviluppata si chiama "Masq": i dati restano salvati soltanto sul proprio telefono cellulare o, al massimo, sincronizzati in peer-to-peer con gli altri dispositivi della stessa persona. Se poi l'utente decide di utilizzare altre funzioni, più avanzate, dovrà in quel caso effettuare una registrazione che necessita di nome, cognome e indirizzo email, ma sono le uniche cose richieste e assolutamente non fondamentali.
Non un semplice motore di ricerca
Effettuando una ricerca su Qwant, potrete visualizzare i risultati in sei diverse categorie: web, notizie, social, immagini, video e shopping. Ma ci sono altri servizi differenziati, come Qwant Junior, un motore di ricerca didattico e sicuro per i più piccoli che filtra le informazioni non adatte ai bambini, e Qwant Music, rivolto agli appassionati di musica che hanno voglia di ricercare contenuti musicali e di radio online.
Curiosi di provare?