Dal negozio di vicinato al boom dell’e-commerce, due sfide diverse ma non necessariamente così lontane
Come nella trilogia di “Ritorno al futuro”, il lockdown ci ha catapultati sia in avanti che indietro nel tempo: da una parte la riscoperta a favore dei piccoli negozi nei pressi di casa, quelli che per tanto tempo sono stati quasi ignorati, che andavano avanti trascinando un’antica quanto appassionante tradizione, insinuando in noi un déjà-vu d’altri tempi; quelli che se non c’erano negli ultimi mesi, forse sarebbe stato per tutti un problema ancora più grande.
Dall’altra parte l’e-commerce. L’e-commerce del boom, del +75% in più in tre mesi, come dicono le statistiche, tutti i grafici e coloro che sanno cosa significa questa strana doppia parola. Del resto, “commercio elettronico” suona meno digitale.
Domandarsi il perché di questo ossimoro è pressocché inutile: c’è, è indubbio negarlo.
E allora perché non far convivere due realtà così diverse? E magari perché non integrarle?
La declinazione alla tecnologia digitale non è stata solo per i prodotti finali, ma anche per qualsiasi tipo di messaggio. Ogni comunicazione è passata e passerà tramite il web: alzi la mano chi non ha cercato di postare sui social i prodotti o servizi che trattava. In tanti negli ultimi 2 mesi hanno cercato sui motori di ricerca “come si fa un sito e-commerce” o “e-commerce online” (keywords di ricerca utilizzate per e-commerce in Italia, aprile 2020).
Ma se il digitale è tutto, e ha fatto capire che abbiamo raggiunto il punto di non ritorno, non tutto è digitale.
In questi giorni Facebook ha annunciato un servizio di “shopping on-line” prossimamente disponibile, che consentirà alle piccole imprese di creare un proprio negozio virtuale sia su Facebook che su Instagram e successivamente vendere direttamente anche via Messenger e WhatsApp. Di fatto è una decisa presa di posizione di Mark Zuckerberg, che punta evidentemente sul commercio elettronico e lancia la sfida ai colossi dell’e-commerce come Amazon, E-Bay e Alibaba.
Ma tra il riscoprire le passate abitudini con gli splendidi e speciali negozi di prossimità, con l’indiscriminata mania di postare sui social qualsiasi cosa di qualsiasi tipo (e chi lo sta facendo con una pianificazione sensata avendo chiaro l’obiettivo ha tutta la nostra stima), capire le nuove direzioni dei colossi digitali e come utilizzare al meglio gli strumenti opportuni… è un marasma in cui è difficile navigare. Occorre meditazione, concentrazione e lungimiranza.
Non ci si improvvisa mai, in nessun lavoro, se si vuol lavorare bene ovviamente.