La maggior parte di loro sono maschi, soprattutto studenti e, a differenza di quanto ci si potrebbe aspettare, dichiarano di leggere un sacco di notizie
Sarà capitato anche a voi, e chissà quante volte, di sentir dire che i giovani di oggi non si informano più. Che non sono interessati a ciò che li circonda, che non vanno in edicola a comprare il giornale. Che siano solo luoghi comuni? Certo è che il mondo del giornalismo è parecchio cambiato negli ultimi anni e anche il modo di interfacciarsi con le notizie.
Abbiamo realizzato un sondaggio e, attraverso la Pagina Facebook del nostro giornale online Valdelsa.net, abbiamo chiesto ai ragazzi e alle ragazze sotto i 30 anni (che non si offendano i più grandi, ci serviva un limite di età) come si informano. La maggior parte di loro sono maschi, soprattutto studenti e, a differenza di quanto ci si potrebbe aspettare, dichiarano di leggere un sacco di notizie.
Vediamo meglio i risultati
Il nostro campione è formato da giovani dai 17 ai 30 anni. Il 68,2% dei nostri intervistati studia, il 22,7% lavora, mentre il restante è disoccupato. Le informazioni che incuriosiscono di più i giovani sono quelle che riguardano l’intrattenimento come musica, serie tv, cinema (81,1%), politica (59,1%), eventi (59,1%), tecnologia (54,5%). Di minore interesse la cronaca (40,9%) e lo sport (36,4%). Le notizie più "accattivanti" sono quelle internazionali (40,9%), poi le nazionali (36,4%) e infine le locali (22,7%).
Quanto alla frequenza, la maggioranza dei ragazzi che hanno risposto al sondaggio dichiara di informarsi almeno una volta al giorno. Soltanto una piccolissima percentuale una volta a settimana o più volte a settimana; praticamente nessuno dice di non farlo mai.
Il 54,5% si dichiara indifferente verso i giornalisti e il giornalismo in generale. Minori sono invece le percentuali di chi sostiene di avere un’idea positiva (22,7%) o negativa (13,6%). Il 9,1% ha un’opinione molto positiva. Questi pareri si rispecchiano nelle motivazioni. “Troppa poca importanza alle analisi statistiche”, “Non contano un c***o”, “Una parte del giornalismo è faziosa”, ci scrivono alcuni. “Sono l’unica fonte attendibile d’informazione”, “A volte sono veramente bravi”, “Ho una buona opinione dei giornalisti, ma solo di quelli che ritendo seri”, ci scrivono altri.
Il dispositivo più utilizzato per controllare le notizie è lo smartphone (61,9%), seguito da pc (19%), tablet (14,3%) e, solo il 4,8%, radio. Nessuno, stando alle risposte del sondaggio, usa la televisione. Non a caso, il 90,9% dice di cercare le notizie su Internet e solo il restante sul giornale cartaceo. Tra quelli che usano il web, ben il 70% predilige giornali online e blog, il 25% i social, il 5% i telegiornali online. Dai dati nazionali emerge in effetti che i social media rappresentano il canale d’informazione preferenziale per le nuove generazioni. Nello specifico, Facebook è ormai diventato un aggregatore di notizie, oltre che di contenuti d’intrattenimento, anche se è più facile imbattersi nelle fake news.
Lo conferma anche il 15° Rapporto Censis-Ucsi sulla comunicazione: tra giovani e adulti c'è un notevole gap nei consumi mediatici. I primi si muovono con naturalezza nel sistema della comunicazione digitale, sfruttando più di chiunque altro le opportunità che Internet offre:
Tra gli under 30 la quota di utenti di internet supera il 90%, mentre è ferma al 42,5% tra gli over 65. […] Più della metà dei giovani consulta i siti web di informazione, contro appena un quinto degli anziani. Quasi il 47% dei primi guarda la web tv, contro appena il 9,5% dei secondi. Oltre il 35% dei giovani ascolta la radio attraverso il telefono cellulare, mentre lo fa solo il 4% dei longevi.