Da una ricerca di Google indicatori da tenere sotto controllo rispetto alla velocità del sito per migliorare le performance dei siti mobile
Oggi ho deciso di tradurre un articolo di Google a proposito di un tema che è già molto importante ma che diventerà sempre più fondamentale per chi ha un sito web: l’esperienza da mobile.
Si tratta di un articolo un po’ lungo, che ho già ampiamente riassunto rispetto all'originale e che analizza aspetti semplici ma anche un po’ tecnici di un sito. Giusto per avvertire…
Cosa si aspettano gli utenti dai siti mobile?
Le persone usano i loro dispositivi mobili per comprare sempre di più. Ma in media i siti di vendita online mobile non mantengono le aspettative degli utenti portando le aziende a perdere clienti e vendite. Per capire quali sono i fattori principali che portano i siti ad avere delle cattive performance, Google ha fatto una ricerca proprio a questo proposito.
Non ci sono dubbi: chi compra online si aspetta che il sito dell’azienda sia veloce e chiaro anche nella versione mobile.
E queste aspettative continuano ad alzarsi sempre di più visto che gli utenti utilizzano sempre più spesso gli smartphone e i tablet per ricerche estemporanee e molto specifiche. Sfortunatamente molti siti non reggono allo stress.
Perché in generale i siti mobile sono meno efficaci delle versioni desktop?
I siti mobile sono meno performanti rispetto alle loro versioni desktop per tutte quelle metriche che riguardano il coinvolgimento dell’utente sul sito. E questo significa soprattutto per i siti di e-commerce perdere molti clienti, dato che secondo gli ultimi dati il 30% degli acquisti online ormai avviene da mobile.
Nello studio portato avanti da Google e SOASTA sono stati fondamentalmente 2 i fattori che hanno dimostrato di avere un maggiore impatto sull’esperienza dell’utente:
- Numero di elementi all’interno della pagina
- Numero di immagini
E praticamente come una conseguenza di questo si può dire che si sono altri due fattori più tecnici ossia il cosiddetto DOM ready time e il tempo per il caricamento completo della pagina.
In altre parole
Riassumendo i risultati dello studio condotto da Google possiamo dire che:
- Troppi elementi nella pagina rischiano da un lato di rallentare troppo il caricamento della pagina soprattutto da mobile e questo porta in generale a una maggiore probabilità che la pagina venga abbandonata dall’utente
- Le immagini aiutano nella comunicazione, ma troppe rischiano - di nuovo - di rallentare il caricamento della pagina oltre che di confondere le idee dell’utente.
Questo nella ricerca non viene detto proprio così e lo aggiungo io, ma il principio è esattamente lo stesso di quando sei di fronte al banco del gelataio e ci sono 20 gusti: riuscire a scegliere quei due (o esageriamo, tre) che possono stare sopra a un cono di dimensioni normali diventa davvero molto complicato alle volte.
Aspetti tecnici spiegati in modo non troppo tecnico
Essendo una ricerca di Google e trattandosi di un articolo che è pensato sia per gli utenti che non masticano troppo il codice (HTML, JavaScript o di altro tipo) che per quelli più tecnicamente avanzati c’è tutta una parte di spiegazione più tecnica riguardo alla questione del DOM ready time e dei JavaScript.
Fanno un paio di tentativi interessanti per spiegare questa cosa molto tecnica, quindi ho deciso di aggiungerli per chi si sentisse di addentrarsi nelle parti più oscure e codiciose.
Cos’è il DOM ready time e che c’entrano i JavaScript?
Il DOM ready time è la quantità di tempo che ci vuole perché il codice di una pagina HTML possa essere ricevuto e decifrato dal browser.
Secondo loro è un po’ come se ci stessimo preparando a cucinare: il libro di cucina è aperto sul tavolo, la ricetta è proprio lì di fronte ma gli ingredienti sono in stand by.
E quale potrebbe essere una delle ragioni per cui gli ingredienti stanno in stand-by? Risposta: i JavaScript.
Sempre secondo il loro paragoni culinari funzionerebbe un po’ così: sei in un ristorante e il cameriere è pronto per portarti il piatto che hai ordinato, ma prima di poterlo servire deve aspettare che da un altro ristorante arrivino il sale e il pepe.
Conclusioni
Quindi questi due fattori chiaramente portano ad aumentare il tempo di attesa perché il caricamento della pagina finisca. Chiaro no?
Ecco, la ricerca condotta conferma che tanto più alto sarà il tempo di attesa tanto più alta sarà la probabilità che gli utenti escano immediatamente dal sito. In altre parole, meno aspetto per vedere la pagina più probabile è che il sito mi piaccia e quindi continui a navigarlo.
Niente di particolarmente nuovo nella sostanza, ma interessante da un punto di vista degli elementi da analizzare.
Insomma, un articolo che a grandi linee ribadisce concetti consolidati ma che dà agli addetti ai lavori degli strumenti e delle risorse interessanti per analizzare i siti.
Quindi, se siamo noi di Cybermarket che ci occupiamo del tuo sito, ebbene sì l’abbiamo già letto, altrimenti potrebbe essere un’indicazione utile da passare allo sviluppatore o a chi si occupa del web marketing per la tua azienda.