Un evento molto interessante per aggiornarsi confrontandosi con speaker qualificati e colleghi e aziende che lavorano nello stesso settore
Già la destinazione era piacevole perché Rimini d’estate non è male come location per mettere insieme dovere e piacere. Poi il programma prevedeva moltissimi nomi conosciuti del settore, stand di strumenti che utilizziamo tutti i giorni e temi che conosciamo bene, ma che poi c’è sempre qualcosa in più da sapere e quindi…
Di incontrare colleghi, conoscerne di nuovi e vederne per la prima volta alcuni in carne e ossa
Quando si lavora stando su Internet tutto il giorno è facile scivolare in una bolla piena di cose e persone ma che hanno poco a che fare con la realtà.
Infatti, anche per riuscire a capire bene quali sono i bisogni del cliente e calarli in un contesto reale, momenti come questo del Web Marketing Festival o altri eventi di settore a cui abbiamo partecipato sono fondamentali. In più, c’è il fatto che persone che hai visto online tante volte in sessioni di aggiornamento live finalmente le vedi anche in carne e ossa. E’ un po’ strano, ma piacevole…
Temi caldi affrontati in modo intelligente e tenendo presente che ci sono aziende grandi e aziende più piccole
E-mail Marketing.
Sarà pure una delle risorse più antiche del Web eppure, quando fatto bene e avendo alle spalle un’analisi approfondita delle persone con cui stiamo parlando e del perché lo stiamo facendo, rimane uno degli strumenti che è più in grado di creare una comunicazione personale e portare risultati sia online che offline (interessante l’intervento di Moreno Bonechi)…soprattutto quando inserito all’interno di una strategia più ampia.
SEO.
No, non è morta. Anzi, ascoltando gli interventi soprattutto di Paolo Dello Vicario e Matteo Monari la SEO sembra stare piuttosto bene ed essere un terreno ancora funzionale per le aziende. Particolarmente interessante l'approccio molto analitico e pratico allo stesso tempo di entrambi i relatori.
Ne ho citati un paio ma la SEO è rimasta al centro ed è sembrata un elemento praticamente imprescindibile di un'ottimizzazione di web marketing durante tutto il Festival.
Pay per click.
Si tratta di uno strumento capace di grande efficacia. Soprattutto negli ultimi tempi (ossia da quando i cellulari sono anche comodi per andare online) le ricerche su Google sono sempre più in relazione al luogo in cui si trovano. Secondo i dati di Google e secondo l’esperienza personale e di diversi relatori del Web Marketing Festival 2016 le campagne pay per click geolocalizzate sono molto utili a ottenere visibilità anche offline, anche per le piccole aziende.
Gli smartphone ci abituano a cercare sul momento e le aziende devono fare in modo di farsi trovare allora. Molto interessante da questo punto di vista l’intervento di Luca Bove.
E-commerce.
Ok, si sa, non tutti comprano online, ma anche in Italia questo mercato si sta allargando ogni anno di più. Non solo, non dimentichiamoci che anche se un’azienda si trova in Italia quando è online potenzialmente si apre a molti più mercati (non esageriamo dicendo tutto il mondo, che poi tanto sono poche le aziende che a vendere in modo strutturato in tutto il mondo sono capaci davvero).
A questo proposito sono stati davvero molti gli interventi interessanti. In certi casi utili per confermare le basi per una strategia o per chi si trova a un momento di svolta come la messa online di una nuova versione di e-commerce ad esempio (bravo Filippo Sogus a questo proposito), o altri più avanzati che delineano un’impostazione più complessa ma ottimale anche per e-commerce di grandi dimensioni (come ad esempio l’intervento di Roberto Pala).
Social Media.
I social media sono certamente un canale di massa e che permette di avere visibilità per tutte le aziende. Ma sia per chi ha un e-commerce che per aziende che hanno una presenza solo locale Facebook rimane il padrone incontrastato delle innovazioni e di molta moltissima visibilità online; nonostante i continui cambiamenti, nonostante gli aggiornamenti continui all’algoritmo di visibilità che penalizza (di solito) le aziende.
La grande importanza di Facebook è che si sta evolvendo per soddisfare davvero tutte le esigenze del mercato come ha suggerito Angelo Marolla: dalla pubblicità e i dati di analisi per le aziende locali, fino a servizi tecnologicamente più avanzati come gli i-beacon, dalla possibilità di vendere direttamente sul social, alla creazione di annunci che si autocompilano in modo dinamico o post che creano un vero e proprio minisito (o landing page che dir si voglia) tramite i canvas. Stare dietro a Zuckerberg non è facile per le aziende ci sono davvero tante possibilità.
Analytics.
Sarà una banalità, ma se si raccolgono dati ma poi nessuno li analizza, quei dati non servono a niente e nessuno.
Spesso, e soprattutto quando si lavora con aziende di medie o piccole dimensioni, non è facile far quadrare il budget con le necessità e i tempi di analisi. Per questo, dal mio punto di vista, è stata particolarmente interessante la presenza di interventi come quello di Roberto Marmo (“Excel per analizzare informazioni estratte da Facebook e Twitter”) che usano strumenti alla portata di qualunque azienda e qualunque cliente, accanto ad altri come quello di Filippo Trocca (“Quando dare i numeri con Google Analytics non basta: come usare l’attribution modeling in modo efficiente”) in cui sono saltati fuori nomi anche di strumenti molto utili ma anche molto costosi per un pubblico di imprese più strutturate e con volumi di spesa ben diversi.
Insomma, un evento interessante che ha portato spunti per migliorare, contatti con colleghi interessanti e ha ampliato (come capita sempre a questi eventi) il concetto di lavorare “online”.